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| tratto da tgcom.it Pubblicato Lunedì 11 Maggio nella categoria Pronto in tavola.
Il risotto afrodisiaco di D’Annunzio Mag 11
Gabriele D’Annunzio amò le rose quasi quanto amò le donne. E infatti nelle sue opere questi fiori sono continuamente citati, tra significati reconditi e allusioni misteriose. Al Vittoriale, dove si ritirò nei suoi ultimi anni, D’Annunzio volle rose dovunque, dal giardino fino, come motivo decorativo, alle stoffe d’arredamento. Rose come soprammobili e rose persino in cucina. Questa ricetta - risotto alle rose - suggerita a Pronto in Tavola dall’amica Giovanna Motta (che per questo ringraziamo), si dice, rallegrò i conviti del Poeta all’epoca del suo grande amore per Eleonora Duse. E’ quindi un piatto squisitamente “belle époque”, perché il risultato della ricetta ha un bel colore rosè ambrato chiaro, che ricorda quello delle sete orientali, così care alle moda degli inizi ‘900. Si dice che il Nostro, non riuscendo a far breccia nel cuore gelido della Duse, la invitasse a cena facendole trovare una tavola suntuosa, con un centrotavola di rose profumatissime, fiumi di champagne rosè, e questo primo piatto veramente particolare, il RISOTTO ALLE ROSE.
Ingredienti per 2 persone: gr.150 di riso Arborio 2 boccioli di rosa rossa (solo i petali) gr.40 di burro ed altrettanto formaggio emmenthal grattugiato gr.150 di panna fresca 1 cucchiaio da thè raso di miele di castagno un pizzico di noce moscata pepe bianco e sale q.b. una lacrima (attenzione alla dose!) di essenza gastronomica di rose(reperibile in erboristeria) vino rosè un poco di brodo leggero per la cottura del riso
Preparazione Togliete tutti petali ai boccioli, levando loro l’unghia bianca alla base di ognuno (è amara) e fatene appassire metà con una parte di burro: appena dorati aggiungete il riso, salando il giusto e profumando con noce moscata e pepe bianco. Appena il riso inizia a prendere colore, bagnatelo col vino rosato e con un poco di brodo: a mezza cottura si aggiungeranno i petali rimasti. A cottura terminata, mantecherete il tutto col burro e la panna fresca preventivamente mescolata al miele: amalgamato il tutto, si aggiungerà l’emmenthal ed una goccia di essenza di rose. Quest’ultima operazione può rovinare tutto il lavoro fatto in precedenza, se sbagliamo le dosi. Il mio metodo è sciogliere una lacrima d’essenza in un dito d’acqua tiepida: poi l’aggiungo al risotto a cucchiaini, assaggiando volta per volta, e controllando che il sapore della rosa sìa presente ma non stomacante. Servite subito, accompagnando con lo stesso vino rosè utilizzato in cottura, magari guarnendo piatto e tavola con piccoli boccioli di rosa.
……il sole genera le rose presso le soglie e intorno alle fontane, lungo le siepi e su per le finestre…. (G.D’Annunzio)
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